Il palazzo del Mauriziano è noto per essere stato abitazione di Ludovico Ariosto nei primi anni della sua vita e a più riprese nel corso della giovinezza (celebri sono i versi dedicati al ricordo nel Mauriziano nella IV satira del poeta).
Nonostante le significative ristrutturazioni del Sei-Settecento il Palazzo mantiene l’impianto volumetrico cinquecentesco che lo collega alla cultura della villa rinascimentale. Si caratterizza infatti per la pianta a base quadrangolare con un salone centrale passante sul quale si fonda l’asse di simmetria dell’edificio attorno a cui si articolano i vani laterali. A levante un piano rialzato conserva ancora tre ambienti voltati a vela con capitelli pensili (secondo moduli stilistici di matrice ferrarese sperimentati in città tra XV e XVI secolo).
La decorazione pittorica di questi ambienti, databile dopo il 1567, risente dell’influenza di Nicolò dell’Abate. I dipinti ad affresco del salone centrale e della sala grande di sinistra sono riferiti alle ristrutturazioni effettuate da Prospero Malaguzzi dopo il 1742. Opera di un artista mediocre, raffigurano fatti salienti della famiglia Malaguzzi
Il Palazzo rimane di proprietà della famiglia Malaguzzi fino al 1863, quando viene acquistato dal Municipio di Reggio Emilia.
E’ attualmente sede di attività culturali, ambientali e ricreative ed è il riferimento centrale del Parco del Mauriziano, a sua volta inserito nel più vasto Parco del Rodano.