Il Mauriziano fa parte di un importante e delicato sistema di testimonianze storiche e ambientali che comprende il Mulino, il ponte sul Rodano, la chiesa di S. Maurizio sulla Via Emilia, le dimore storiche dell’Ariosto, l’ex Tintoria – follo.
E’ inoltre il centro di un prezioso sistema naturalistico che connette le acque del torrente Acqua Chiara, del Rodano e dell’Ariolo fino al Parco del Campo volo e del S. Lazzaro. (….)
Tale sistema è stato oggetto di attenzione da parte della nostra Associazione che, nel 1991, ha ottenuto la tutela del Mauriziano dal Ministero dei Beni culturali, sventando il pericolo di edificazioni già previste dal Piano regolatore dell’epoca, legittimandone così definitivamente il grande pregio testimoniale.
E’ dal lontano 2006 che, sventato il pericolo della demolizione della casa colonica, si è avviato poi un percorso virtuoso che ha visto l’Amministrazione comunale impegnarsi e ottenere l’acquisizione della casa colonica alla proprietà pubblica.
Da allora è iniziata una serie di incontri che hanno visto la presenza degli assessorati all’Urbanistica, all’Ambiente e ai Lavori Pubblici assieme alle associazioni interessate e alla Circoscrizione locale al fine di approdare ad una valorizzazione dell’intera area al fine di renderla fruibile dalla popolazione, dalle scuole del quartiere e della città.
La grande affluenza di cittadini di ogni età che abbiamo visto nelle due edizioni precedenti della festa, ci conforta nella certezza che, una volta realizzate le iniziative che da tempo proponiamo e che sono richieste dai cittadini, questa area potrà essere effettivamente vissuta e goduta come un servizio di alta qualità per la città, facilmente raggiungibile anche grazie alla rete di piste ciclabili e dunque col minimo impatto ambientale.
Da tempo abbiamo sottoposto alla Amministrazione e alla Circoscrizione un progetto di attività che comprendono sia la conoscenza del luogo, carico di significati storici e letterari, sia la osservazione scientifica dello straordinario ambiente naturale che lo caratterizza, le attività da svilupparsi nell’area antistante la casa colonica, sia le attività connesse alle attività di animazione espressiva ed artistica.
Attività adatte e indirizzate ai bambini e ragazzi (e perché no, anche agli adulti) delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo, per le quali si è proposta la utilizzazione dei locali della casa colonica, nel rispetto assoluto della sua struttura tradizionale.
Siamo convinti che queste attività abbiano un valore educativo profondo per il crescente distacco dei ragazzi dai cicli naturali. Un luogo dove ritessere quel rapporto indispensabile con la natura e i suoi cicli che oggi è troppo spesso sottovalutato dalle varie istanze educative e dimenticato dalle modalità di vita oggi esistenti.
Lavorare coi bambini, partendo dalle cose più semplici, come seminare, annaffiare, osservare la crescita delle colture, lavorare con la terra, i colori e i pennelli, gli oggetti più vari da riciclare e coi quali inventare forme e divertimento: sono quelle attività formative che uniscono manualità e osservazione in un processo di andare e ritornare su se stessi e sulle proprie esperienze, anche minute, ma gratificanti e che sole possono portare alla maturazione profonda ed equilibrata della. personalità.
Un luogo nel quale siano esemplificate e messe in opera apparecchiature per l’uso delle energie alternative, quali pannelli solari e fotovoltaici, in armonia con la necessità di divulgarne la conoscenza, al fine di educare ragazzi consapevoli e responsabili rispetto ai comportamenti corretti da adottare poi nell’età adulta .
Ci aspettiamo che queste istanze siano colte positivamente dalla Amministrazione comunale come iniziative qualificanti e urgenti per l’intera città e che si dia finalmente concretezza al restauro scientifico della casa colonica non solo per evitarne l’ulteriore degrado ma anche per realizzare ciò che i cittadini, da tempo, richiedono.
Analoghe considerazioni si possono fare per l’area su cui sorgeva l’antica Tintoria, dove potrebbero finalmente trovare soluzione e accoglienza varie strutture pubbliche e di relazione che oggi mancano nel quartiere.
Si potrebbe così completare, col restauro di questa area, di cui si denuncia da tempo l’incuria e l’abbandono, la rivitalizzazione di una zona dal grande valore anche paesaggistico, molto amata dai cittadini.
Giovanna Boiardi.